Se pensiamo al significato etimologico del termine scuola, fa sorridere tra i denti la dicotomia che
nasce tra le sue origini e la sua realtà attuale. La parola latina” schola“ riprende il suo significato
dal greco e descrive “ il luogo in cui viene speso maggiormente il tempo libero”, cioè il luogo in cui
anticamente si tenevano discussioni filosofiche o scientifiche nei momenti di svago.
Oggi invece, se si sopravvive a cinque anni di scuola primaria, i ragazzi e le loro famiglie si devono catapultare a
testa bassa nei tre anni di scuola secondaria di primo grado, detta comunemente “scuola media”, un vero e proprio lavoro a tempo pieno tra apprendimento e relazioni sociali importante. Alla fine di questo tumultuoso percorso l’esame di terza media e, alle porte, la scelta del cammino successivo. Se fino a questo momento il sentiero era chiaramente tracciato da vincoli territoriali e ministeriali uniformi, la scuola secondaria di secondo grado si caratterizza per la sua multifattorialità, certamente ricca di specificità, ma a tratti disorientante.
Come muoversi per scegliere?
I ragazzi hanno circa tredici anni, un corpo in subbuglio ormonale e la testa piena di aspettative sociali e desideri nascosti. “Che scuola sceglie la mia migliore amica? I miei nonni ed i miei genitori hanno fatto il liceo classico quindi io…Certo mi piace tantissimo disegnare ma poi dove mi porterà da adulto? Ha ragione mio padre, meglio imparare un lavoro… In questa scuola dicono che si studia poco, massimo risultato minimo sforzo!” e così….Input disordinati tra un video e l’altro di Instagram che scorrono sul telefono mentre, con le cuffie nelle orecchie, corrono all’ennesimo allenamento sportivo in vista della partita di domenica.
Probabilmente leggendo questo articolo sentirai risuonare delle immagini familiari e delle frasi dentro di te…
- Ansia
- Aspettative sociali
- Mandati intergenerazionali
- Responsabilità genitoriale
- Paura del futuro
- Disorientamento
Il sostegno professionale psicoterapeutico e pedagogico ha l’obiettivo di lavorare sui talenti dei vostri ragazzi, supportandone l’aspetto emotivo senza perdere l’aspetto pragmatico del piano di realtà. Fare esperienza delle proprie capacità attraverso tecniche mirate, come il rôle playing ed il collage, può essere prima oggetto percettivo, poi di riflessione, per accompagnarli nella fase dell’orientamento scolastico. Con un buon lavoro di prevenzione potrete vivere la scelta della scuola con più consapevolezza e leggerezza.
Psicologa, Psicoterapeuta
Dott. Ssa Glenda Santi